Il sistema nazionale di riciclo organico in Italia, sta attraversando un periodo critico in quanto, pur essendo un’eccellenza in Europa, si trova ad affrontare diverse problematiche, tra le quali i ritardi nella raccolta differenziata, la contaminazione dei rifiuti e i costi in aumento per gli operatori.
Nonostante l’Italia abbia trattato nel 2022 circa 7,5 milioni di tonnellate di rifiuti organici, la qualità e la quantità dei materiali raccolti sono insufficienti. In particolare, molti comuni non raggiungono gli obiettivi minimi di raccolta, con una stima di circa 800.000 tonnellate di rifiuti organici non raccolti correttamente.
Inoltre, la contaminazione tra diverse tipologie di rifiuti, come plastica e carta, e l’uso di sacchetti non compostabili, peggiorano ulteriormente la situazione. Sebbene l’Italia abbia fissato criteri ambientali per ridurre la contaminazione, la loro applicazione è spesso carente. Gli impianti di compostaggio, inoltre, rischiano di chiudere a causa dei costi elevati legati alla gestione dei rifiuti contaminati.
La comunicazione e una maggiore collaborazione tra i vari attori del sistema, inclusi i comuni e le imprese di raccolta, sono cruciali per migliorare la situazione e garantire la sostenibilità della filiera del riciclo organico.
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Fonte: Ricicla News